Investire su Forex: cosa devi sapere

Investire sul Forex: la formazione prima di tutto

Il Forex attrae i grandi investitori così come la gente comune. Questi ultimi possono accedere a un mercato altrimenti ostico grazie all’impegno dei broker, determinati a offrire un’interfaccia semplice e una formazione completa (sebbene non sia una prerogativa di tutti). Proprio la formazione è l’elemento che più di ogni altro dovrebbe caratterizzare la vita dei principianti. Investire su Forex è semplice, se si sa come fare. Il problema è però il seguente: dove imparare? E come?

Perché investire sul Forex: i corsi

Non esistono infatti “scuole di trading”. Tutti i trader sono, in fondo, degli autodidatti. Certo, alcuni broker lungimiranti offrono videocorsi e webinar, ma non può bastare. Ecco che il trader in erba deve impegnarsi in un percorso fatto di letture, sia cartacee che digitali, frequentazioni di forum e blog e, infine, pratica sul campo.

La fase finale può incutere timore, dal momento che il rischio di perdere il proprio capitale è sensibile. Sono però numerosi i conti demo a disposizione. Questi consentono per un periodo limitato di operare sul mercato con crediti finti, in quella che a tutti gli effetti è una simulazione iper-realistica.

Come investire sul Forex: gli atteggiamenti da evitare

Investire su Forex, e soprattutto farlo con profitto, è una questione sia di tecnica che di testa. La prima si può imparare quasi meccanicamente, mentre l’atteggiamento giusto dipende dal carattere e solo in minima parte dall’esperienza. Il trading in generale, e in particolar modo quello delle valute, impone un approccio freddo, calcolatore, paziente.

Ne consegue che gli atteggiamenti da evitare sono tutti quelli che vanno nella direzione opposta. Non è difficile, a questo punto, intuirli. In prima fila, c’è il comportamento da giocatore d’azzardo, che rappresenta la via più breve alla perdita del capitale. La fortuna c’entra poco con il trading. E se una volta capiterà di guadagnare per puro caso, sarà anche l’ultima.

Un altro atteggiamento che, pur se non altamente sconsigliato, appare come borderline, ha a che fare con i tool utilizzati. Alcuni trader sono sensibili alle novità del momento in termini di strumenti e strategie. Aggiornarsi fa sempre bene, ma passare di “fiore in fiore” non giova granché: è bene specializzarsi in tool specifici, e utilizzare gli altri come controprova.

Infine, vige il detto che “fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio”. Il riferimento è ai cosiddetti segnali, spacciati da chi li vende come la panacea di tutti i mali. Certo, dipende da chi li elabora e a quale costo, ma è sempre bene non abbandonare del tutto la propria strada. Insomma, utilizzarsi come supporto va bene, ma fidarsi ciecamente è veramente rischioso.